Relazione di maggio

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Carissimi soci e amici, col mese di maggio inizia un nuovo cammino per l’Associazione: in aderenza allo spirito statutario, intendiamo offrirvi spunti di confronto fra la cultura italiana e germanica fondati non solo sulle correnti socio culturali e sugli episodi storici che hanno visto intrecciate le nostre due nazioni, ma anche sul confronto fra uomini e donne che li hanno incarnati e che a volte si sono conflittualmente opposti, pur partendo da posizioni comuni. E’ questo il caso discusso nel caffè letterario del 13-5 u.s.: Ernst Jünger e Emilio Lussu. L’occasione è stata la ricorrenza del centenario dell’inizio della Grande Guerra. Tempeste d’acciaio di Jünger e Un anno sull’altopiano di Lusso, due libri accomunati dalla frenesia di neoromanticismo di inizio secolo ventesimo, in palese rivolta alla vita borghese, tranquilla e dedicata al mero profitto. La mitologia delle guerre come lavanda dei popoli, e della battaglia contro le macchine; le simpatie futuriste e le nostalgie romantiche contro la chiesa asfissiante e il socialismo livellatore. Ma proprio nel lungo e terribile anno 1916-1917, quando la guerra di posizione e di trincea prese il sopravvento, quando Verdun e l’Asiago divennero la tomba di cinque classi dirigenti – l’italiana, l’austriaca, la tedesca, la francese e l’inglese – il loro diverso atteggiamento venne fuori: se Jünger insistette quasi fino alla morte sul mito dell’eroe classico superuomo e con la vita per la gloria della Patria, Lussu passò dalla nostalgia della pace all’ironia della storia, fino al pacifismo ad oltranza, che lo vide poi lottare contro il Fascismo per la democrazia e la Costituzione. Due anime che progressivamente andarono allontanarsi dai falsi miti dell’800 e che comunque vissero nella fede per l’uomo libero da ogni condizionamento, ma che nella loro lunga vita lottarono contro il totalitarismo, che inizialmente favoriranno in buona fede, ma che poi negarono quando mostrò il volto feroce dell’olocausto razziale. Il secondo confronto che abbiamo voluto approfondire, nel quadro del tradizionale incontro estivo in agriturismo del 31, maggio u.s. È stata la scelta di ricordare due epigoni di Goethe, il tardo illuminista Hufeland ed il romantico von Rumohr. Sotto la guida dell’abilissimo Volker Hoffmann, già nostro ospite in passato per celebrare von Platen e Chamisso, abbiamo ripercorso la loro carriera, rispettivamente di medico igienista e di storico dell’arte e di gastrosofo (anzi, come lo chiamò Jünger il von Clausewitz dello spiedo, singolare definizione per un cuoco più che sopraffino, celebre per la corretta cottura dell’arrosto alla griglia). Sui due potete leggere in questo portale la brillante relazione del prof. Hoffmann. Dal canto nostro, dobbiamo sottolineare un altro confronto; se il dott. Hufeland scrisse una Macrobiotica, ovvero l’arte di allungare la vita umana, che nei primi dell’800, influenzò lo stesso Goethe per la novità dei principi salutistici – alimentazione sincera, ginnastica quotidiana, sonno regolare, forza della della volontà contro la melanconia accidiosa del buon borghese, cosa che interessò perfino Kant – a tale panacea si oppose recisamente il Nostro Leopardi. Scrisse infatti nella operetta morale Dialogo di un fisico e di un metafisico che la scoperta di Hufeland gli sembrava falsa, visto che allungare un vita infelice e che la ricerca di una vita mediocre sarebbero rimedi peggiori del male. Leopardi preferisce piuttosto una vita breve ma ben spesa, diretta a procurare un’esistenza felice per sé e per gli altri. Insomma, per parafrasare una regola futurista dell’epoca di Lussu meglio un giorno felice che cent’anni oscuri di mediocre vita filistea ….Anche qui, una scelta di vita che ci può ancora dividere e allora meglio ci pare approfondire, con ironia e passione, un piacere quotidiano, vuoi estetico come quello della contemplazione e dello studio dell’opera d’arte (Kunst), oppure della produzione di beni e servizi (Kalkül); od infine, il piacere della buona cucina (Küche) Le tre K di von Rumohr, dunque, il secondo autore presentato da Hoffmann e sul quale torneremo sicuramente. Infine una menzione; per chi voglia capire il contesto dell’età di Goethe e lo stesso Faust, vi segnaliamo il bel recente romanzo storico La loggia massonica delle tenebre, proprio nelle figura di Hufeland del suo controverso rapporto con la loggia massone degli Illuminati. Com’è tradizione dell’Associazione, per tre mese andiamo in ferie. Ma bollono in pentola alcuni appuntamenti estivi. Ne avrete notizia e intanto buon’estate!

                                                                                                        Avv. Giuseppe Moscatt

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